Ma guarda un po'... eta: Andreas Mantzevelakis



Andreas Mantzevelakis è nato ad Atene, in Grecia, nel 2000 e studia Linguistica nel Dipartimento di Filologia Greca. È intensamente coinvolto nella scrittura di articoli, poesie, sceneggiature e nella recitazione. Alcune delle sue lavori più importanti sono le raccolte di poesie «#21#», « terreno pesante», il cortometraggio «Deficit» e un lavoro teatrale sulla vita del poeta A. Rimbaud. Il verso libero e la rima attraverso il realismo urbano e psicosociale sono tra le caratteristiche stilistiche più rilevanti rintracciabili nei suoi lavori.



ODE AI REPRESSI

Sento il suono da un tallone

Ricordo fatalmente i repressi nascosti nel profondo della mia anima

Momenti in cui non ho potuto vivere con mio nonno 
Solo qualcosa sparso e di tanto in tanto 
E nello specifico una giornata con un combattimento

Ode ai momenti in cui indossavo un sorriso imbarazzato 
Quando avrei dovuto smantellare tutto
Nei giorni in cui ero un bambino spensierato 
Quando la società non mi considerava pigro

Nelle notti che ho sprecato senza sentire amore 
In cui mi ha quasi portato Hermes con i sandali dalle ali d'oro
In cui ho capito che i sogni rimarranno incompiuti
Nei giorni che sorgono per necessità 
Fino all'alba odierna di costante incertezza
 
Ode o grido 
In ogni cosa il volto si fa malinconico 
E che cosa affligge l'anima?
La risposta a questa domanda 
È che ogni esperienza, buona o cattiva 
Forma chi siamo nel momento presente

Ode a ogni volta che non ci sentiamo vittime, 
E abbiamo chiuso tutte le emozioni dentro di noi 
Nelle guerre che abbiamo combattuto con i repressi 
E i nostri cuori sono finiti in pezzi
Ma lei continuava sempre a martellare
Ode, allora, a tutto questo, e anche a quelli 
Quando li apprezzeremo, sarà troppo tardi



UN MINUTO DI PIANTO

Ho ancora in mano un bicchiere di gin
Indosso lo stesso blue jeans a ripetizione
Portando la malinconia di blues del Mississippi
La personalità di una rockstar sul palco
Sembro punk
Stile di vita hip-hop
E una mente psichedelica

Il mio stato d'animo danza swing
Sulla corda tesa dei miei nervi
Sotto, il mio cuore e la mia ragione
Litigano in un ring insanguinato
Dove il vincitore incrocerà la sua strada
Con la coppia persistenza vs cambiamento

Il mio corpo si è arreso
Anche se lavoro come un cane ogni giorno
Come un venditore vendo ghiaccio agli eschimesi
E la sabbia al viaggiatore del deserto
Semplicemente: creo bisogni per il consumatore

I miei sensi si sono arresi
Come un messaggio mai letto
Né si risponderà mai
Ad un interlocutore indifferente

Crisi energetica
Non ho nessun energia
Come un cellulare col caricabatterie rotto

Economica
Sto cercando di vedere se ho diritto all'indennità di gov.gr

UN MINUTO DI PIANTO

Per quelli di voi che sono pieni di antidepressivi e ansiolitici
Che invece di risolvere definitivamente
Erano legati mani e piedi a loro

Per chi trova la pace
In manciuria, fumi e chimica
Oppure chiamando lo psicologo per una seduta

Per chi come le bestie insegue la felicità
Con la stessa furia
Come la polizia, i manifestanti ai Propilei

Per chi dorme e si sveglia nella paura 
Perché un giorno passerà la giovinezza
E il mondo non sarà stato da loro cambiato

Un minuto di pianto per coloro che sono morti vivi
Osservando una vita di silenzio e l'ultimo momento
Erano fatalmente ricoperti di terra pesante



I CENTESIMI DI ALEXANDRA
 
Con rughe e nervi rotti
Camminiamo sui tuoi marciapiedi crepati
Pieni di repressione e con lo sguardo abbassato
Ti sputiamo addosso nero del catarro di catrame
 
Tra condomini e palazzine
Sentiamo ancora le grida del martirio
dei prigionieri politici durante la guerra civile e la giunta
nelle carceri adolescenziali e femminili Averoff
 
Fino a oggi dal giorno in cui sono stati costruiti
Scivoliamo nelle lacrime e nell'angoscia di coloro che hanno pregato
nelle stanze e nelle sale d'attesa dei tuoi ospedali
dove si combattono battaglie tra la morte e la vita
 
Di fronte ai condomini dei Rifugiati
Viviamo per primi lo sradicamento dell'Asia Minore
e le munizioni degli inglesi ci graffiano
come al tempo dei Decabriani
 
Una sera me lo disse in confidenza
L'unico testimone oculare e ho udito tutto questo
Lo stadio a 160
101 anni di ricordi raccontano solo la verità
 
Ecco perché vogliono demolirlo e costruire un parco
Per portare nella tomba i segreti e le leggende del popolo
come se Pedion tou Areos e la Repubblica Argentina
Fossero attori o comunque piazze di un altro quartiere

Ora ci offri l'intrattenimento invernale ed estivo
corni e parolacce da mezzogiorno
Teatri, Barche, Giochi, Cinema
e in buste i nostri dati presso gli uffici della polizia
 
Saluti da L.A. della Grecia
aka Leoforos Alexandras*
Panormou, Ampelokipoi, Exarchia, Gyzi
La casa è dove l'anima pulsa di euforia
*Viale Alexandra



Traduzione di Evelina Papadopoulou || Εβελίνα Παπαδοπούλου


[a cura di Salvatore Randazzo]

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