Ma guarda un po'...eta: Nunzio Cartalemi

 

Nunzio Cartalemi (sagittario dei meandri paternesi, classe 1974) artisticamente nasce come cantautore e compositore dietro il progetto di musica rock new wave Prospekt Mira in attivo dal 4 marzo del 2006. Il progetto prende il nome da una stazione della metropolitana di Mosca che nella sua traduzione dal russo significa "prospettiva di pace" ma anche "orizzonte mondo", cosa che la dice lunga sulla visione del mondo dell’autore stesso.
Nella scrittura si è dedicato alla poesia come ricerca del mistico e della consapevolezza, ma anche come strumento per comprendere meglio il mondo attorno e provare a definirlo, capirne le ombre e tutte le sfumature possibili. Ha scritto diverse raccolte poetiche come la serie di Jo Skryvo 123456Essenze ed AssenzeLe luciEri già e altre raccolte tutte autoprodotte. Da alcuni anni si dedica alla narrativa, con due romanzi in via di pubblicazione di genere giallo filosofico e onirico surreale ambientato in Sicilia. Una sorta di camilleri che incontra Dostoevskij. In passato è stato membro cofondatore del gruppo di poeti e artisti Poetarum Circus. Ha collaborato con Hdemia del maestro poeta Sebastiano Patanè Ferro, con il circolo di artisti Poetaretusei432 di Salvatore Randazzo, con i circoli di Enna, Modica, Ragusa e il Boccavento di Santa Teresa di Riva dei bravissimi osti d’arte Melina Patanè e Antonello Bruno. Le collezioni di canzoni scritte negli anni col progetto Prospekt Mira sono raccolte in diversi album, tutti autoprodotti. Alcuni lavori sono disponibili su www.reverbnation.com/prospektmira e sul canale youtube di Prospekt Mira.
Per ulteriori info sull'autore clicca su
La casa senza tempo


…il tempo che fu
225 sol si-, la la sol si-

si dovrà scavare poi tra la polvere
per incontrare quel sorriso mai sì vero
ricomporre le cellule dell'abbraccio
del bacio e di tante altre malinconie
le parole non sanno tornare cenere,
vanno nude senza vestirsi dell'eco,
non si udirà più nemmeno il magico
tum tum delle stanze ventricolari
il tempo che fu, lo sai, non tornerà mai…
perduti, i danzatori fatati negli atrii
girano come vortici sino alla catarsi
e negli altipiani della mia fantasia c'è (ancora)
un posto per te, all'ombra di un sicomoro
mentre l'orizzonte si pennella d'acquerelli
e di altre linee un po' Chagall e Dalì
meravigliarsi sempre del volo delle rondini
e di una mantide che atea non può essere mai.
T'aspettavo per un nostro bagno di cielo
sentirci formiche sotto tutto quell'universo
il tempo che fu, lo sai, non tornerà mai...


… la canzone di un cretino
La dies-, fa dies, do dies, fa.(227)

di fronte a questo mare loquace senza bordo
sento che sono parte di te, del tu0 immenso
siamo ricami di radici giunte da chissà dove
e il seme perduto nei fontanili di un tempo
sarebbe bello costruire insieme il bello lontani
dalle paure dell’uomo nero, di Attila e anche
di Gengis Khan

solcano le acque anime che troveranno indici
in paradiso
sciano inquieti i sogni sulle zattere tra le onde
del purgatorio
arriverà anche l’abbraccio ed un caloroso
“benvenuti” all’inferno.

di fronte a questo vecchio monte brontolone
e fumatore più di tanta Turchia, c’è aria di casa
il sangue, un po’ normanno ed anche arabo,
e sono sicuro delle tracce greco-bizantine
sarebbe bello essere la terra della bellezza
ma questa è solo la canzone di un cretino
solcano le acque anime…sciano inquieti i sogni
arriverà anche l’abbraccio.


… mal’aria

che fine hanno fatto i poeti, coyotes d’asfalto
e cemento, custodi dell’ultimo sentimento
incomprensibile, dove vanno in esilio
gli sconfinati di mente e i grandi signori apolidi,
i pazzi del canto libero, in un mondo polaroid
c’è da fuggire dalle prigionie del dire insulso, 
dalle rime e dagli endecasillabi a la Pulcinella
Colombina e altre maschere di Timbuctu

vivere senza preoccuparsi d’essere un carnevale,
dar fuoco al copione di una prostituzione
troppo teatrale, smettere di espirare mal’aria

su sentieri di ginestre, nera cenere e miele
la solitudine non ha paura dell’uomo 
della sua pietà di plastica
il monte nella sua quieta eternità sorride 
ancora
fuma Marlborough di contrabbando
intanto torna il circo delle notizie già trite
con tutta la sua tristezza
il programma è rimasto sempre lo stesso
e noi con esso da secoli
tutto cambia ma si rimane gli stessi: 
mal’aria…


[a cura di Salvatore Randazzo]



Commenti

Posta un commento

Post più popolari