Ma guarda un po'...eta: Massimiliano Pricoco


Massimiliano Pricoco, avvocato, pubblica il primo libro di poesie Mi rimasero soltanto mille fragilità preziose nel 2015 con Irda Edizioni e con la stessa casa editrice nel 2016 il romanzo Il traduttore di lacrime.
Nel 2019 è la volta del libro di Racconti sul cambiamento e la diversità con Il seme bianco.
Finalista nei concorsi letterari L’arte in versi, Inchiostro e anima, Teatro Aurelio di Roma, si classifica secondo all’evento letterario Scriviamo 2015 nella sezione Io reporter, mentre vince il contest Figuriamo-ci 2017 col racconto L’amore si è fermato nel porto di Tallin. È Finalista e ottiene la Menzione di merito al concorso internazionale Il Convivio nel 2019.
Varie sue poesie e racconti si trovano nelle agende letterarie di Opposto.net 2010-2013 e nella rivista Alibi nei numeri 0, 1, 2, 3, 4, 6, 8, 10, 12.
Massimiliano Pricoco, inoltre, è presente nelle antologie poetiche La genesi, arte scienza e rivelazione della coscienza edizione Opposto.net e in quella bilingue italiano/spagnolo Sicilia, La tierra del titiritero edita in Messico nel 2017 da Circo Literario con la collaborazione del collettivo Poetaretusei432.
È responsabile delegato per il comune di Augusta presso l’Accademia regionale dei poeti siciliani Federico II.


DA UN DAVANZALE CHE GUARDA LA NOTTE

Deterso e scosso da una confessione
Sul finire della espiazione,
Rimane un bicchiere 
Pieno a metà di disordini
Una natura morta di melograni aperti
Trattenuti al rancore di attese.

E si apre il cielo alla gratitudine,
Una canzone che parla di rose
Che non hanno colpe,
Dove lontano un rammarico
La densità del pensiero
Incontra un paradiso del cuore.

Si perde di significato una forchetta
Mimetizzata all’argento della luna,
E i respiri delle sere corrotte dalle ombre 
Spengono quelle fiamme
Tenute vive dal tuo dolore.

Un’altra natura morta,
Talmente intensa dal davanzale
Profuma ancora di rosmarino
Dentro un ossimoro divino.

 
ABBANDONO DI PERIFERIA

Un raggiro bagnato nell’oro,
i fotogrammi di una periferia ammassata
sopra il batter delle ciglia.

Ci si può incontrare nella tua ferita
di sconosciuta Madonna, 
adesso che è passata
sul tuo corpo eucaristico,
la lama di luce incolpevole
come una consapevolezza fiorita
senza averne preteso la verità.

Io, le ho viste morire le tue parole poggiate 
dalla parte sbagliata di una rosa.


[a cura di Salvatore Randazzo]


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