Ma guarda un po'...eta: Bruno Rullo


Bruno Rullo, grafico, poeta e artista fotografo. È autore di poesia lineare e sperimentatore di poesia fonetica, visuale e concreta. Ha scritto otto raccolte poetiche, un soggetto cinematografico surrealista e un monologo in versi. La sua prima raccolta di poesie, Granelli di rabbia, pubblicata nel 1980, ha ottenuto l’apprezzamento del poeta Adriano Spatola, uno dei più importanti poeti della neo-avanguardia italiana.
Dal 2003 al 2007 è stato coorganizzatore di festival, poetry slam ed eventi poetici internazionali con l’associazione italo-francese Les Droles. Sue poesie sono presenti in alcune antologie, tra cui quella francese Attention Travail!, editore L’Harmattan, con la poesia Iqbal Masih. Ha partecipato a mostre personali e collettive con pittori e fotografi italiani e stranieri.
È stato uno dei fondatori della LIPS nel 2013 e poi di SLAM ITALIA - Rete Italiana di Poetry Slam nel 2014, di cui è coordinatore nazionale, che organizza ogni anno un campionato italiano di poesia orale e performativa. È membro del collettivo editoriale TAM TAM BUM BUM, Librorivista Internazionale di Poesia, di cui cura una rubrica.
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SE IO FOSSI UN DIO (pubblicata su TAM TAM BUM BUM Librorivista nel gennaio 2019)
 
Se io fossi un Dio
non avrei dubbi sul da fare
darei le ali a tutti quanti
per volare cieli aperti
a piacimento
 
Se io fossi un Dio
non lascerei inchiodare
mio figlio sulla croce
cancellerei gli errori
che ho commesso
e anche l’odio
che regna tra la gente
farei gli umani più incivili
e un po' meno deficienti
non avremmo poveri cristi disperati
al freddo e al gelo per le strade
o a dormire sotto i ponti
e nemmeno più scienziati
al servizio dei potenti
 
Mio Dio
se io fossi un Dio
quante cose cambierei
 
Prenderei a calci in culo
i signori della guerra
svuoterei le prigioni
e le sale di tortura
lascerei agli indigeni selvaggi
il destino della terra
impedirei a Colombo di partire
e se insistesse lo farei naufragare
prosciugherei il petrolio
avremmo meno guerre
e anche meno inquinamento
rinverdirei i deserti
nei cuori tristi
e disperati della gente
chiuderei le banche
farei un grande fuoco col denaro
brucerei disperazione e povertà
 
Mio Dio
se io fossi un Dio
quante cose cambierei
 
Ma io non sono un Dio
perché se io fossi un Dio
non avrei dubbi sul da fare
darei le ali a tutti quanti
per volare cieli aperti
a piacimento
 
Certo io non sono un Dio
e non ho da vendere illusioni
sono un povero cristo come tanti
e non ho ali per volare
cieli aperti a piacimento
 
Però
mio Dio
se io fossi un Dio
quante cose cambierei


[a cura di Salvatore Randazzo]

Commenti

  1. La poesia visiva è tutta da bere. Fino all'ultima goccia!

    Salvatore Randazzo

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  2. Bruno Rullo conserva nel cuore
    la fede e la speranza
    dei suoi ideali di gioventù.
    Non ha tradito il sogno.

    RispondiElimina

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