Ma guarda un po'...eta: Pietro Valenti


Pietro Valenti è nato a Palermo nel 1953 e risiede a Siracusa dal 1986. Nei primi anni Ottanta ha ricoperto l’incarico di segretario cittadino nel Partito Comunista di Aci Catena (CT), poi in CGIL F.P. di Catania. Componente e responsabile dell’ARCI, organizzatore di Carovane Antimafia, attività sociali e circoli giovanili e ideatore di manifestazioni, eventi letterari, artistici: Per corsi Per versi, Tranzumanz’Art, La festa del teatro;  musicali: Festa della Musica, Sikula Reggae, P’assaggi al Jazz, P’assaggi ai sax, A piedi a suon di musica.
Dal 2007 costituisce, a Siracusa, la Confederazione dei Comitati di Base COBAS. Recita a Siracusa, in una pièce teatrale, una sua poesia dedicata a Felicia Bartolotta Impastato, madre di Peppino, inclusa nel libro Peppino è vivo a cura di Salvo Vitale per le Edizioni Gruppo Abele.
Nel 2011 pubblica Unto ro Signuri, avventure tragicomiche in versi siculo-cavallereschi di cavalieri, dame e saladini, ristampato nel 2018 dopo consensi ottenuti per l’originalità del testo. Nel 2016 pubblica L’Amore è magia - come fu, come non fu, tiritippi tiritappi, florilegio di versi d’amore. Nel testo viene cantata la passione d’amore in tutte le sue variazioni e sfumature.
La terza pubblicazione arriva nel novembre 2017 col titolo Testimoni del nostro tempo – lupi affamati - sono io il lupo versi inseriti in buona parte dentro i confini della poesia popolare e riferibili alla “poesia militante”.
La quarta pubblicazione è del luglio 2018, Esistenziale, e appartiene alla sfera intima e non solo. Chiude il ciclo del racconto poetico, con l’introspezione, gli affetti, la vita, la morte.
Nel settembre 2017 è primo vincitore ex aequo alla 43ª edizione del Premio Internazionale di Poesia Città di Marineo con la poesia Na casa.
Nell'agosto del 2017 arriva la Menzione Speciale alla poesia Rita, dedicata a Rita Atria, al concorso di poesia dialettale Il Verricello di Portopalo di C.P. (SR).
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RITA
(Dedicata a Rita Atria)
                                                         
Matri, ora sugnu nùra
comu quannu l’occhi mei o scuru
hannu vistu a prima luci
nùra, spugghiata ri tuttu
rintra e fora vacanti ri materia
comu tu vulevi senza vuci

figghia disonurata
asciutta senza lacrimi virsati
senza paci sutta a nùra balata
matri, vulevu u suspiru ri tua vita
amuri ratu 
lentu lentu ruci ruci

accussì vistuta sulu ri tirra sicca
aspettu acqua ri celu
ca leva spini e fa nasciri ciuri
a morti circavu, picchì idda
d’accordu ccu infami carnefici
vulevanu prestu astutari u suli

Paulu, r’appressu sugnu
r’arreri i tia a to luci m’accumpagna
‘nta strada ri sulu iri
nun semu suli
cu Giovanni putemu taliari iusu 
‘n paci cu duluri pi ririri e chianciri.


RITA
(Dedicata a Rita Atria)

Madre, ora sono nuda
come quando gli occhi miei al buio 
hanno visto la prima luce
nuda spogliata di tutto
dentro e fuori vuota di materia

Figlia disonorata
asciutta senza lacrime versate
senza pace sotto il nudo marmo
madre, volevo il sospiro della tua vita
amore dato
lento lento dolce dolce

Così vestita solo di terra secca
aspetto acqua di cielo
che leva spine e fa nascere fiori
la morte cercavo, perché lei
d’accordo con infami carnefici
volevano presto spegnere il sole

Paolo, d’appresso sono
dietro di te la tua luce mi accompagna
nella strada di solo andata
non siamo soli
con Giovanni possiamo guardare giù
in pace col dolore per ridere e piangere.


(Menzione Speciale al concorso di poesia dialettale Il Verricello, il 06 agosto 2017 a Portopalo di C.P. (SR). La motivazione della Giuria: "Poesia coraggiosa, metafora accorata di un grido muto di dolore per difendere i principi morali che regolano la società. Versi diretti, privi di orpelli, dalle tante riflessioni sofferte, per abbattere il muro dell’omertà. Uno scavo interiore del poeta per lasciare dei solchi nella sua pagina, affinchè si possano seminare e raccogliere i valori inestimabili della legalità e della giustizia.
Versi dedicati alla memoria di Rita Atria, potremmo dire, 'per non dimenticare' . Non si può dimenticare il gesto forte, riguardo la giovane che ha avuto il coraggio di spezzare il silenzio. Rita è stata ripudiata dalla stessa madre e dal suo ambiente. Lei ha avuto tanto coraggio fino alla fine di Borsellino, dopo non ha più creduto che la giustizia potesse trionfare sul crimine organizzato ed accettato da una società rassegnata").


NA CASA

Na casa ri suli porti e finestri
senza mura 
ti senti taliatu senza essiri vistu
facili cu trasi difficili cu nesci
senti piaciri a stari, ma nun p’assittari
rintra si viri fora chiddu ca c’è e nun c’è
viri u mari vicinu varchi luntanu dopu i muntagni
viri casi assai appiccicati
l’umbra ra genti ca nun senti 
casa senza cummògghiu
ri supra talii i stiddi e a luna 
ca jocanu a buela 
si inchi ri çiauru ri tuttu u munnu
si svacanta cu fetu ri vili panzazzi chini ri fumeri
casa ca nun po’ accattari, ma cui tutti sunu patruni
casa, comu specchiu ra vita
unni tuttu chiddu ca viri e ca senti
diventa tuttu cuntrariu ri tuttu


UNA CASA

Una casa di sole porte e finestre
senza pareti
ti senti guardato senza essere visto
facile chi entra difficile chi esce
senti piacere a stare, ma non per sederti
dentro si vede fuori quello che c’è e non c’è
vedi il mare vicino le barche lontano dopo le montagne
vedi case assai appiccicate
l’ombra della gente che non senti
casa senza coperchio
di sopra guardi le stelle e la luna
che giocano a buela
si riempie di odori di tutto il mondo
si svuota con fetore di vili pancioni pieni di letame
casa che non si può comprare ma cui tutti sono padroni
casa come specchio della vita
dove tutto quello che vedi e che senti
diventa tutto e contrario di tutto


(Primo premio ex aequo 43ª edizione Premio Internazionale di Poesie Città di Marineo, il 3 settembre 2017. La motivazione della Giuria: "La casa simbolo imperituro della storia dell’uomo, diventa il messaggio in bottiglia che ci trasmette il poeta Pietro Valenti. La casa non solo come riparo e protezione ma come metafora della vita, quasi una specie di immagine della nostra psiche, dove come in uno specchio, si può trovare tutto e il contrario di tutto. Una poesia asciutta nella cifra lirica, essenziale nel dettato linguistico, che ci fa apprezzare le capacità immaginative di Pietro Valenti.
Si tratta di una casa simbolo dell’interiorità e della libertà. Casa quasi metafisica, il movimento è sempre dell’agire costantemente per la difesa di valori irrinunciabili. Una casa fatta per essere riempita di tutte le cose belle per tenere lontani i potenti e gli sfruttatori").

(Pietro Valenti alla Premiazione)



[a cura di Salvatore Randazzo]

Commenti

  1. Risposte
    1. Indubbiamente... Fa sempre piacere leggere della buona poesia civile...
      SRandazzo

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  2. Grazie per i vostri piacevoli giudizi . La poesia come voce potente che rompe il silenzio degli uomini verso l'ascolto dei sentimenti; è forza prorompente che squarcia la passiva voglia di ribellione contro tutte le ingiustizie.

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